La città mineraria di Potosì
Non ho mai nascosto che amo particolarmente esplorare montagne e deserti. Mi piace avere spazi sconfinati davanti agli occhi. Amo i silenzi e le ampie vedute di questi luoghi sono qualcosa che mi fa sentire in pace e in equilibrio con la natura. in sud America c’è un settore andino che unisce questi due habitat naturali. In particolar modo voglio parlare della zona che comprende Uyuni e la regione boliviana di Potosì quella del Sur Lipez, San Pedro di Atacama in Cile e il nord dell’Argentina.
Pubblicato da Luca Badanai su Domenica 17 dicembre 2017
Quando si arriva in queste remote regioni si ha davvero la sensazione di essere sbarcati su un altro pianeta. Lagune, vulcani, saline, gayser, deserti rocciosi, deserti di sabbia, montagne che sembrano dipinte, chilometri di nulla spazzati dal vento in un territorio spesso sopra i 4000 metri di altitudine.
Con i suoi 4090 mt di altitudine, Potosì è la città più alta del mondo. Si tratta di un centro minerario, tristemente passato alla storia per lo sfruttamento dei lavoratori nelle miniere argentifere sotto il dominio spagnolo.
Tutt’ora si possono visitare le miniere e in città. Ci sono tante agenzie che permettono ai turisti di entrare nei cunicoli accompagnati da guide esperte e con attrezzatura adeguata. (so che fanno esplodere anche dei candelotti di dinamite, come dimostrazione)
Pubblicato da Luca Badanai su Domenica 17 dicembre 2017
Un’esperienza sicuramente forte. Si ha la possibità di vedere con i propri occhi in che condizioni, spesso disumane, la gente è ancora costretta a lavorare al giorno d’oggi. Durante il mio soggiorno in città non ho voluto visitarle, per rispetto dei lavoratori e ho preferito informarmi nei vari musei sparsi per la città. La Casa Nacional de la Moneda è sicuramente il più interessante di questi: fu la prima zecca di stato delle americhe, qui gli spagnoli coniavano le monete direttamente dall’argento estratto in città.
Pubblicato da Luca Badanai su Domenica 17 dicembre 2017
Belle le sale e le esposizioni di monete, interessanti i dipinti, le carte geografiche, gli antichi documenti, i macchinari e il museo mineralogico. Tappa imperdibile se si viene fino a qui. Potosì è a parer mio la città più autentica della Bolivia. Avrebbe bisogno di una “riverniciata”, ma io adoro la decadenza urbana. Qui trovo tanti spunti per le mie fotografie. Per il resto, è una città invivibile: traffico, caos, mercati di merce contraffatta e in centro un passaggio pedonale tirato a lucido per i turisti.
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