Puerto Escondido – Mazunte
Diario di viaggio: Marzo, Messico.
Arriviamo a Pochutla la mattina presto dopo un insonne viaggio notturno. Scesi veniamo assaliti dai soliti taxisti insistenti. Andiamo al Chedraui a far colazione e contrattiamo con calma un taxi per Mazunte. Mai prendere un Taxi al terminal degli autobus se non si ha fretta basta spostarsi qualche centinaia di metro e le tariffe si riducono considerevolmente.
Mazunte è una località davvero eccezionale è esattamente il mio prototipo di paesino di mare. Spiaggia libera, mare tranquillo, paesaggio naturale, scogliere, 4 vie in croce qualche baracca, ristorantini spartani, negozietti di artigianato fatto a mano: insomma tanta semplicità.
Ci sono anche tanti italiani che si sono persi da queste parti. Con alcuni di essi mi ritrovo la sera per qualche birra nei vari locali di musica in vivo integrandomi facilmente con loro. La maggior parte sono viaggiatori o artigiani provenienti da ogni parte del mondo quasi tutti si stanno fermando qui a vivere un tempo ma c’è anche chi ha scelto questo luogo per cambiare vita.
Se di giorno fa troppo caldo e ci si dedica al massima a fare surf nell’oceano, nel tardo pomeriggio Mazunte prende vita e come da tradizione ci si riunisce tutti a Punta Cometa nell’ quotidiano appuntamento con il tramonto.
Un centinaio di persone sparse per la scogliera in un silenzio quasi meditativo. Ieri ho conosciuto daniele, un ragazzo italiano che suona l’Handpan, l’ho invitato a suonare qui mentre ci godiamo gli ultimi istanti della giornata, la gente attorno sembra apprezzare particolarmente.
Ci sarebbe anche la famosa spiaggia nudista (unica in Messico) di Zipolite da vedere ma non ne sentiamo il bisogno si sta già fin troppo bene qui a Mazunte.
PUERTO ESCONDIDO
Oggi ci spostiamo ma non di molto, andiamo a Puerto Escondido esattamente a Punta Zicatella. La vibe è la stessa di Mazunte ma la nostra location è decisamente più figa. L’ostello Buena Onda, praticamente in spiaggia. Ci si piuò accampare ma decidiamo di dormire sulle amache. L’inizio della fine, da qui non ci muoviamo più dico a Luca sorridendo.
Anche qui pieno zeppo di Italiani di rientro dalle farm di marijuana negli Stati Uniti con cui facciamo amicizia in men che non si dica. La sera esattamente davanti all’ostello tutti i ragazzi della zona si trovano esattamente come a Mazunte per vedere il tramonto e giocare a beach volley.
Quello di stasera è davvero speciale, perché raggiungiamo un centro di protezione e salvaguardia di tartarughe per assistere alla nascita di centinaia di esse. Appena uscite dal guscio inizia una emozionante corsa contro il tempo e i gabbiani per raggiungere il mare, molte di loro non ce la faranno, quelle che sopravvivranno torneranno fra molti anni a deporre le loro uova esattamente in questo punto.
La brezza marina e l’amaca non ci fanno dormire bene, questione di abitudine. In ogni caso poco importa non abbiamo un cazzo da fare se non oziare sotto la palapa fulcro sociale dell’ostello.
Le giornate volano vie tra un libro da leggere e gente da conoscere, fino al tramonto quando ci si riunisce tutti in spiaggia. Ogni giorno ci sono circa 200 persone, rilassate con il sorriso e tante storie da raccontare.
il centro città di Puerto Escondido è abbastanza fatiscente, brutti edifici a ridosso del mare, traffico e nulla di interessante da vedere. Ci sentiamo spaesati e impauriti vogliamo tornare subito nel nostro piccolo angolo di paradiso che fortunatamente dista a soli 15 minuti di motocarro.
Dopo un’altra giornata passata al mare la sera facciamo una serata cineforum. Ovviamente non potevamo che scegliere Puerto Escondido di Gabriele Salvadores. Non l’avevo mai visto e anche se non è un dei sui migliori film ammetto che non poteva scegliere location migliore per un uomo che scappa dall’Italia per nascondersi e isolarsi dal resto del mondo.
Perché questa parte di Messico si adatta proprio a questo stile di vita da fuggiasco, qui si vive la giornata e di espedienti. Dalla laguna di Chacaua a Salina Cruz a nessuno importa chi sei, siamo tutti uguali davanti alla bellezza di questi luoghi che rubano la scena a qualsiasi persona.
SAN JOSE DEL PACIFICO
Le zone di montagna di San Jose del Pacifico sono il luogo perfetto dove scappare se si è stanchi di stare al mare. Il paesaggIo è magnifico: enormi pini dominano il territorio, l’aria è fresca come non la respiravo da tempo, le comunità della zona sembra abbiano fermato il tempo, isolati in un mondo tutto loro, un fascino esoterico io direi magico, ma in tutti i sensi.
San Jose difatti è famosa per i suoi funghi allucinogeni. Arrivati, alcune signore ci invitano ad andare a San Mateo Rio Hondo che è in corso la feria annuale del paese. Non ci pensiamo due volte e ci addentriamo ancor di più nella foresta.
Mi aspettavo qualche bancarella e niente di più da un paesino di 1000 abitanti che non è neanche segnato sulle mappe, invece in piazza hanno allestito addirittura due palchi che sembra il Festivalbar.
Finalmente un posto autentico, di quelli che non ti sogneresti mai prima ti partire, mi torna in Mente Toro Toro in Bolivia o Paraty in Brasile quando finii per puro caso durante le loro migliori feste.
Iniziamo a bere Tequila fatta in casa, una mazzata che ricorderò per sempre, la festa continua fino all’alba a ballare con gente improbabile perdendo la dignità tra l’affetto e l’ospitalità della gente del posto.
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