Valladolid. La prima città coloniale, dopo la Riviera Maya.
Come ci si immagina una città messicana? esattamente come Valladolid. Si parte dalla classica piazza coloniale con alle sue spalle la splendida cattedrale di San Gervasio fino alla Calzada de los Frailes la pedonale che conduce al Convento di San Bernardino da Siena. Vicino al centro storico si può addirittura trovare un cenote (Zacì) molto profondo da dove ci siamo tuffati da 8 metri di altezza.
Solitamente veniva utilizzata come stazione di servizio dai turisti mordi e fuggi che da Cancun andavano in giornata a Chichén Itzá e si fermavano solo per saccheggiarla di souvenir. Valladolid negli ultimi anni sta attirando su di se sempre più interesse, grazie alle tante attività culturali e ai tanti siti di interesse della zona come Ek Balam, Las Coloradas e numerosi cenote,tra i più belli dello Yucatan.
Girare per Valladolid è sempre un piacere, la piazza è piena di gente e di bancarelle, i profumi dei carretti che vendono tacos ti fanno salire l’acquolina in bocca, il nostro preferito è ”Sos” un anziano signore che lavora da tutta la vita all’angolo del terminal. Ci lasciamo trasportare dagli eventi entriamo i vari baretti solo perchè ci sembrava giusto bere qualche ”Cerveza Tecate” ascoltando le storie della gente del posto,che è sempre molto incuriosita dalla nostra presenza.
Infine ci gustiamo una famosa ”paleta”ovvero, un ghiacciolo, ma questo è veramente eccezionale molto più cremoso, devo ancora scoprire perchè ci sono cosi tante gelaterie in questa città. Però ho scoperto perchè c’è il Museo del cioccolato, Il cacao era già utilizzato ai tempi dei Maya ed era un alimento molto tradizionale già allora.
I CENOTE
Noleggiando delle biciclette si possono vedere i cenote della zona creandosi dei personalissimi tour in giornata. Noi abbiamo Iniziamo dal Cenote di Oxman dove incredibilmente non incontriamo nessuno ed è tutto per noi. Ci divertiamo lanciandoci da una altalena direttamente in acqua svariate volte, il tutto in un contesto naturale meraviglioso, l’acqua del cenote è di un blu intenso, mentre le pareti sono ricoperte di radici e liane che scendono fino a toccare la pozza d’acqua, l’unico rumore è quello delle centinaia di uccelli che nidificano all’interno della grotta.
Rimontiamo in sella e ci dirigiamo al secondo cenote della giornata quello X’keken, questo è quasi completamente chiuso solo una cavità lascia entrare un fascio di luce che illumina l’acqua all’interno della cava. Le formazioni calcaree completano quello che è un autentico miracolo della natura. Il terzo cenote è quello di Samula, meno bello rispetto ai primi due ma comunque impressionante.
Il quarto ed ultimo cenote è dentro all’hacienda Selva Maya, anche questo è enorme con una cascata artificiale che termina nella pozza d’acqua sottostante. Anche qui tanti tuffi ma il fatto che mi costringono a usare il giubbotto di salvataggio mi fa passare la voglia di stare in acqua.
Il Cenote Suytun Poco distante da Valladolid, ultimamente è diventato molto famoso, per via della sua scenograficità e della sua passerella che termina al centro del cenote, proprio dove arriva il fascio di luce che filtra dal tetto. Su instagram troverete migliaia di foto di questo posto. Il costo è di 125 pesos l’entrata, cercate di arrivare presto se non volete mettervi in coda per la foto classica.
Per saperne di più su questi cenote cliccate qui…
Negli ultimi due anni sono stato ben due volte a Valladolid sia con Tito e la Ila che con Luca II. Siamo sempre arrivati da Tulum comodamente seduti su un bus ADO. La prima volta abbiamo soggiornato nell’Hostel Candelaria, un po caro ma indubbiamente uno dei migliori ostelli dove ho soggiornato (Mondeando approva a pieni voti) la seconda volta al Tunich Naj un posto dall’alto potenziale ma gestito in maniera superficiale (Mondeando non approva).
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