Stati Uniti On The road: Da Sedona al Grand Canyon passando sulla Route 66
Diario di Viaggio – Stati Uniti – Nord America
Stanotte abbiamo avuto freddo, ci svegliamo con la macchina completamente fradicia per la pioggia e le montagne circostanti innevate. Nessuno ha il coraggio di aprire per primo le portiere dell’auto. sappiamo che dalle guarnizioni ci cadrà qualche goccia d’acqua gelida lungo le nostre schiene, ma dobbiamo andarcene prima che qualcuno si accorga del nostro parcheggio abusivo.
Scopriamo che da Burger King il caffè costa 0,50 Centesimi, ci passiamo qualche ora usando i tavolini unti come spazio coworking nell’attesa che il tempo migliori. Nella tarda mattinata ci mettiamo in moto molto svogliatamente ancora indolenziti dall’umidità della notte. Raggiungiamo Flagstaff percorrendo una strada panoramica che attraversa lo Slide Rock State Park.
Man mano che saliamo di altitudine quella che era una pioggerillina diventa neve. Spero vivamente che smetta subito, non siamo attrezzati a questo tipo di clima. Dalla foresta appaiono alcuni cervi, uno lo vedo molto indeciso non capisco se vuole attraversare la strada. In ogni caso meglio andare piano e godersi il paesaggio tra ghiaccio e animali selvatici.
Ci fermiamo al Walmart di Flagstaff per fare rifornimenti in visto dai prossimi giorni di camping e proseguiamo fino a Williams. Per un breve tratto guidiamo sulla mitica ”Route 66 ” prima di svoltare in direzione Grand Canyon.
A Williams ci sono tanti riferimenti alla Mother road, in pieno stile Statunitense, zeppa di clichè che variano dai motel economici dalle insegne stravaganti, alle pompe di benzina vintage. La attraversiamo lentamente senza fermarci vogliamo raggiungere il Grand Canyon per il tramonto.
Per 60 miglia percorriamo una strada completamente dritta, fino alla città di Tusayan, costruita su misura alle porte dell’ entrata al parco. Non so per quale motivo mi sono sempre immaginato il Grand Canyon come un luogo caldo e arido. Invece quel che ricorderò è il grande freddo nonostante sia maggio.
Rimango stupito dai cumoli di neve ai lati della strada avranno si e no meno di due giorni inoltre anche la vegetazione è cambiata, da quella che aveva tutte le sembianze di una steppa si è trasformato in un paesaggio alpino con i numerosi pini del Kaibab Natiotal Forest che ci accompagnano fino all’orlo del Grand Canyon.
Parcheggiamo e di corsa raggiungiamo il primo punto panoramico, mi sto per affacciare su uno degli spettacoli più incredibili della natura. Carico di emozione, mi si apre dinnanzi tutta la vastità del Grand Canyon. In lontananza un cielo tetro fa intendere che è appena passato un acquazzone, mentre spiragli di luci illuminano le gigantesche pareti a strapiombo di Mather Point, per oggi può bastare, giusto un assaggio per introdurci a questo fenomenale squarcio nella terra. Ci accampiamo per la prima volta in un vero free-camp nel bel mezzo dei boschi, con tanto di fuoco, chitarra e risotto salsiccia e spinaci ad accompagnare quello che è stato l’unico momento di relax della giornata.
Leave a reply