Frontiere tra Honduras e El Salvador con sosta a Playa El Tunco.

El Salvador- Playa El Tunco

 Diario di viaggio: 31 Marzo 2017, El Salvador / Centro America

Siamo partiti da Leon alle 8 di sera con una combi organizzata da un agenzia di viaggio locale che ci porterà in El Salvador. Arriviamo alla frontiera di Guasaule con l’Honduras che è notte fonda e la troviamo chiusa. Attimi di panico, ci vietano di scendere, ma per fortuna dopo vari tentativi si sveglia uno svogliato funzionario che ci timbra i passaporti e ci fa passare.

Si nota fin da subito che qui le cose non funzionano troppo bene la Panamericana e semi distrutta da buche, ovviamente non posso giudicare un paese per via delle strade malconce, ma la sensazione che si respira non è delle migliori soprattutto quando arriviamo a una stazione di servizio nei pressi di Choluteca, dove ci dicono che è meglio aspettare e non scendere neanche per andare in bagno.

Avrò modo di ricredermi sull’Honduras quando passerò per località più interessanti magari in un altro viaggio, in questo ho deciso di passare per la costa del Pacifico quindi spero di attraversare questo lembo di terra il più in fretta possibile e arrivare in El Salvador sano e salvo.

Dopo 2 ore di strade al limite della percorrenza, arriviamo alla dogana con El Salvador, anche qui non proprio un bel posticino, guardie armate fino ai denti, cani randagi, gente ubriaca, e funzionari che ti fissano come se nascondessi qualcosa. Però ammetto che tutto questo ha un certo fascino le frontiere via terre sono sempre adrenaliniche.

La coda, le domande e quel minuto dove non sai cosa sta guardando sul computer, anche se sei sicuro di essere in regola rimani col fiato sospeso e poi ”baam” finalmente ti mette quel maledetto timbro che dice che sei in una nuova nazione. Cosi è stato anche qui alla frontiera di El Amatillo in El Salvador pronto a proseguire verso Playa El Tunco.

Alle 7 del mattino arriviamo a destinazione cerchiamo un ostello al volo e ci buttiamo a letto qualche ora. Non abbiamo idea di che posto sia questo, sarà piacevole scoprirlo però è la fermata classica di tutti quelli che sono diretti in Guatemala e vogliono spezzare il viaggio.

Ci svegliamo relativamente presto nonostante la stanchezza del viaggio, costume e infradito e iniziamo l’esplorazione. Subito veniamo travolti dall’energia di questa posto, scopriamo che si tratta dell’ennesima meta per surfisti lungo il pacifico e l’atmosfera è sempre la stessa tanti localini chill lungo la spiaggia pronti a trasformarsi in party sfrenati con il calar del sole.

Giusto per rendere l’idea, sto scrivendo da una sdraio, con una birretta in mano la penna nell’altra , guardando il sole che si sta trasformando in una palla infuocata che lentamente svanisce dietro le palme. Conosco tre ragazze italiane che lavorano come cooperanti nella capitale, passiamo gran parte della serata assieme e in compagnia di tanta altra gente, molti locali che arrivano da tutto il paese per il fine settimana.

Il giorno seguente vado in spiaggia e mi faccio un bel bagno tra le onde alte e i surfisti che mi sfrecciano a lato, passo l’intera giornata da solo, mi mangio un paio di Popusa, tipiche tortillas salvadoregne e prenoto la combi che mi porterà ad Antigua in Guatemala.

Dispiace lasciare un paese senza aver avuto modo di conoscerlo, ho visto solo una faccia di questo mini-stato, famoso più che altro per la sua criminalità interna che per le bellezze naturalistiche.

El Salvador Playa el Tunco

Per quel poco che sono riuscito a capire i salvadoregni sono molto ospitali e socievoli, sono abbastanza convinto che merita più tempo di quel che gli ho dedicato lo lascio con la promessa che tornerò a fargli visita magari includendo il vicino Honduras. Lascio El Tunco, seguendo una sinuosa strada che affaccia sull’oceano fino alla frontiera con il Guatemala.

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