Vi presentiamo le nostre due settimane in Thailandia! Dalla caotica Bangkok alle splendide isole del golfo di Thailandia.
Dove abbiamo dormito
Cosa abbiamo visitato
Informazioni utili
Diario di viaggio
Dove abbiamo dormito
Kawin Place – Bangkok
Indirizzo: Kao San Rd, Bangkok, Thailand
Prezzo: 4,00€ per persona/notte, camera matrimoniale con bagno condiviso.
Note: camera essenziale ed abbastanza pulito. Il bagno condiviso ci ricorda quello di una palestra italiana ed internet Wi-Fi è abbastanza lento.
Mondeando approva
Rich resort beach side – Koh Samui
Indirizzo: Lamai Beach, Koh Samui, Thailand
Prezzo: 6,00€ per persona/notte, camera matrimoniale con bagno privato, piscina e spiaggia con ombrellone.
Note: rapporto qualità/prezzo incredibile! Wi-Fi ok.
Mondeando approva!
Golden rocks bungalow – Koh Phangan
Indirizzo: nella parte nord dell’isola, Koh Phangan, Thailand (https://goo.gl/maps/Ct4HG24RbwQ2)
Prezzo: 4,00€ per persona/notte, bulgalow sulla spiaggia con bagno privato.
Note: ideale per relax completo, isolato dal caos. Wi-Fi funzionante.
Mondeando mega approva
Wandee guest house – Koh Tao
Indirizzo: 17/23 Moo1, Sairee Beach, Suratthanai, 84360 Ko Tao, Thailandia
Prezzo: 6,00€ per persona/notte, camera matrimoniale con bagno privato.
Note: essenziale, non troppo pulito. Economico rispetto ai concorrenti. Wi-Fi parzialmente funzionante.
Cosa abbiamo visitato
Città di Bangkok
Cascate in Koh Samui
Relax in Koh Phangan
Snorkeling in Koh Tao
Informazioni utili
La moneta locale è il Baht con un cambio pari ad 1 Euro = 37 Baht circa (luglio 2016). Le carte italiane sono largamente accettate negli sportelli bancomat ATM, ma è sempre applicata una commissione di prelievo locale pari a 200 Baht (5,40 euro!). I POS invece non sono molto diffusi ed accettano quasi esclusivamente Mastercard e Visa.
La popolazione locale cena molto presto, dalle 17:00 alle 18:30; non presentatevi al ristorante alle 21:00 poiché la cucina potrebbe essere chiusa. Il piccante è largamente diffuso quindi, se non siete troppo amanti, chiedete sempre se la pietanza sarà “spicy” e “quanto spicy” 🙂
Bangkok è tristemente nota anche per le truffe, soprattutto nelle aree centrali, complici le flotte di turisti carichi di denaro identificati dai locali come degli “sportelli bancomat ambulanti”. Non fatevi incantare da tour gratuiti ed affari imperdibili: se sembra troppo bello per essere vero, probabilmente lo è.
Diario di viaggio
Giorno 73
Il tuk tuk arriva a prenderci puntuale alle 08.00 per portarci in stazione dei bus. La stazione in questo caso è la sede dell’agenzia di viaggi che organizza il trasporto e veniamo scaricati nel piazzale assieme ad altri backpacker. Attendiamo un quarto d’ora circa quando qualcuno ci chiama e ci accompagna dall’altra parte della strada per salire sul bus che ci aspetta. Nel breve tragitto abbiamo la sfortuna di imbatterci in un corteo funebre. Numerosi studenti delle scuole medie portano l’effige della loro maestra prematuramente scomparsa. Assistiamo un po’ rattristiti all’evento anche se è molto folkloristico e particolare. Carichiamo gli “zainoni” nel bagagliaio e saliamo sul bus. Il viaggio fino alla frontiera con la Thailandia dura 3 ore circa e l’autista effettua una pausa in un “autogrill” (un negozio alla buona) lungo la strada principale. Scesi dal mezzo ci indicano l’ufficio doganale nel quale ci appongono il timbro di uscita e ci rilevano le impronte digitali con una macchinetta elettronica, una cosa che non ci era mai successa prima.
L’ufficio immigrazione thailandese non si trova nel medesimo luogo ma dista 1 km circa. La strada è piena di casinò che ci lasciano alquanto perplessi. Ci viene data la classica “arrival card” da compilare e ci mettiamo in coda per il timbro di ingresso… due ore di coda! Usciti dalla dogana ritroviamo i “nostri” autisti che riuniscono il gruppo e ci portano con dei tuk tuk ad un piazzale dove è presente un ristorante per rifocillarsi (effettivamente è l’una passata e i morsi della fame si fanno sentire)
Alle 14.30 ripartiamo con minibus verso Bangkok, è strettissimo e l’aria condizionata – una volta che serve – sembra non voler funzionare! L’autista ha una guida tutt’altro che piacevole, con cambi di marcia ad alti giri del motore, sorpassi azzardati e brusche frenate. Alle 19.00 siamo alle porte di Bangkok, e wow! Che metropoli: cavalcavia, traffico, palazzoni, luci! Ci sembra quasi di arrivare a Milano. Il bus si ferma proprio all’inizio di “Kao San Rd”, dove abbiamo intenzione di alloggiare. Facciamo giusto in tempo a scaricare i bagagli che scoppia un acquazzone da guinness dei primati, decidiamo di ripararci nel primo locale: “El Clandestino”, a tema latinoamericano. La nostra prima cena thailandese è a base del celebre e diffusissimo “pad thai”. Per 500 baht (13,00 euro circa) ci affittano anche la camera sopra il locale per una notte. È una camerata stile ostello da 8/12 persone con letti a castello e bagno privato, ma essendo il locale privo di ospiti diventa come un mega appartamento solo per noi… figata!
Giorno 74
Di fianco al bar “El Clandestino” è presente un supermercato Seven Eleven (in realtà scopriremo che sono presenti ogni 100 metri a Bangkok) aperto tutti i giorni dalle 7:00 alle 23:00; è una vera salvezza per uno spuntino spezza-fame o per una colazione low cost (yogurt e cereali a 40 baht, 1 euro). Dall’ostello ci spostiamo alla volta di Kawin Place, una guest house situata a metà circa di “Kao San Road”, la via della vita notturna di Bangkok. La strada è piena di locali, alloggi, bancarelle e negozi per tatuaggi… insomma il posto ideale di partenza per una vacanza in città.
Usciamo. Per la cittadina veniamo subito a conoscenza di uno dei raggiri più usati per spillare soldi ai turisti, ovvero il tour “fasullo” della città in tuk tuk. Verrete abbordati da un passante che che vi “venderà” un tour completo su tutte le attrattive di Bangkok, ad un prezzo ridicolo (pochi centesimi di euro). Noi comunque incuriositi, stiamo al gioco 🙂 Le attrattive sono in realtà o templi chiusi, o piccoli templi spacciati per importanti (vi verrà raccontato che vi sono custodite rare statue del Buddha.. etc). Tutte queste “attrazioni” si trovano nel raggio di un chilometro, per cui non vi allontanerete mai troppo dal punto di partenza. A metà del tour verrete accompagnati in una o più agenzie turistiche chiamate T.I.T. (Tourist Information Thailand). Questi uffici turistici, che dovrebbero fornire ai turisti informazioni gratuite della città, tenteranno invece in tutti i modi di rifilarvi pacchetti vacanza a prezzi maggiorati. Se il venditore vi vedrà non interessati all’acquisto di nessun pacchetto, vi caccerà in malo modo dall’ufficio senza nemmeno fornivi una mappa della città, che stile 😀 . Il tour in tuk-tuk si conclude in una boutique dove confezionano completi da uomo, tailleur, pashmine e cravatte anche su misura. I prezzi sono molto alti ed l’autista del tuk tuk prenderà una commissione sulla vostra vendita. Anche se non avete intenzione di acquistare nulla, il vostro autista finora gentilissimo cambierà del tutto atteggiamento e potrà abbandonarvi anche in mezzo alla strada… che roba 🙂 Per maggiori informazioni basta digitare su google “the great scam of Bangkok” e troverete parecchie esperienze di altri viaggiatori simili a quella vissuta da noi in prima persona.
Ritorniamo da El clandestino per un aperitivo e trascorriamo la serata in compagnia del nostro amico Marwin, un ragazzo thailandese conosciuto in Cina. La serata scorre fluente tra cocktail, street food e pubs.
Giorno 75/365
Lasciamo la camera in tarda mattinata ed iniziamo a pensare all’itinerario: questa notte la passeremo in viaggio, diretti all’isola di Koh Samui (bus+traghetto 600 baht a testa, 16 euro circa). Ci concediamo un po’ di shopping in Koh San Road, poi pranziamo con maiale al curry e riso ed a seguire un bel diluvio, appuntamento fisso. Alle 18.30 ci rechiamo in agenzia per il pick up. Ci vengono a prendere due ragazzi alla testa di un pedi-bus composto da altri viaggiatori raccattati presso vari hotel ed agenzie della zona. Raggiunto il nightbus, scopriamo con delusione che si tratta di un normale pullman a due piani, con i classici sedili poco reclinabili. Di cuccette e materassi per dormire neanche l’ombra. A tenerci svegli ci pensano anche una gelida aria condizionata e pesanti infiltrazioni di acqua in più punti del veicolo. Inutile dire che questo viaggio non trascorre piacevolmente, tra continue pause cibo (alle 11:00 ed alle 3:00 di mattina) e musica ad alto volume, ma non ci lasciamo scoraggiare.
Giorno 76
Alle ore 6:30 l’autista ci scarica in un posto non ben definito dove dovremo aspettare fino alle 9:00 un ulteriore bus, alla volta del porto di Donsak (Surat Thani Provincia). Arriviamo al molo alle 10:30 e dopo qualche minuto di attesa veniamo imbarcati sul traghetto diretto alle isole. Sul traghetto acquistiamo il biglietto per il trasporto dal porto al nostro albergo sull’isola, in Lamai beach, per un totale di 150 baht (4,00 euro) a persona e finalmente, alle 13:00, giungiamo a destinazione! Purtroppo la camera non è ancora pronta e dobbiamo attendere un’altra ora… proprio quello che ci voleva! Raccogliamo le nostre ultime forze ed inganniamo l’ora di attesa pranzando con curry di verdure e pollo. Ore 14:00: vediamo finalmente un letto comodo ed una doccia calda. La stanza è molto bella ed arredata in stile thailandese (peccato abbia delle minuscole finestre con vista corridoio). Il nostro albergo si trova a “Lamai Beach”, una delle spiagge più gettonate dell’isola.
Giorno 77
Ci svegliamo proprio con l’idea di una giornata di mare ignorante! Nel prezzo della camera sono compresi anche uso della piscina, sdraio ed ombrelloni 🙂 Pranziamo in spiaggia con pad thai e granchio per un totale di 300 baht (poco più di 8 euro). Dopo pranzo ci avventuriamo in una camminata sulla spiaggia verso nord e veniamo attirati da un simpatico chiringuito sulla spiaggia che fa cocktail a 80 baht (2,20 euro): pina colada approvatissima, con latte di cocco fresco!
Tutto bello dai, tranne il mare che facciamo fatica a definirlo “thailandese”: l’acqua non è limpida, ma verdastra, con alghe e sporcizia a riva (probabilmente i numerosi monsoni sporcano l’acqua). Ci rattrista un po’ anche la privatizzazione della spiaggia, quasi interamente prenotata dagli hotel (tra cui il nostro).
L’isola di Koh Samui è frequentatissima, tanto che diversi stranieri provenienti dall’Europa ci si sono trasferiti, aprendo guest house o ristoranti oppure vivendo di rendita. Tra quest’ultimi conosciamo Ferruccio, un italiano spiaggiato dal 1987 che ci racconta della sua vita spericolata passata tra sesso, droga e rock&roll 😉
Per cena ci rechiamo nell’unica piazzetta della piccola cittadina di Lamai, occupata per un lato da un minuscolo mercato formato da una decina di bancarelle che vendono cibo locale e frullati a prezzi più contenuti. Assaggiamo il tipico massalaan curry, con pollo, carote e patate accompagnato da una tempura di verdure (tot 200 baht, 5,40 euro). L’altro lato della piazza invece, è occupato da 6 chioschetti in cui ragazze con abiti provocanti si esibiscono in lap-dance. Abbandoniamo la piazzetta e ci dirigiamo nelle viuzze circostanti dove notiamo, tra i bar e ristoranti per turisti, anche qualche ristorante tipico che propone pesce fresco alla griglia. A mezzanotte circa torniamo sulla spiaggia di Lamai, in cui il bar dell’albergo ha organizzato un fireshow notturno.
Giorno 78
Sveglia e colazione al bar dell’hotel che per soli 110 baht (3,00 euro), offre un pasto molto ricco. Nel pomeriggio noleggiamo un motorino presso la struttura dove alloggiamo al costo di 200 baht (5,40 euro) x 24 ore. Ci noleggiano un buon motorino, un Honda Click 125cc, con meno di 10,000 km e senza un graffio. Bruuum!
Prima meta del nostro tour: “Big Buddha“, a nord dell’isola. La statua è situata in cima ad una scalinata ed il piazzale sottostante è attrezzato con le immancabili bancarelle di souvenir vari. Non male, anche se il rumore del vicino aeroporto rovina un po’ l’atmosfera.
Seconda meta: “Bang Po Beach“. Qui cominciamo ad avvicinarci allo scenario della spiaggia thai presente nelle nostre menti: una striscia di sabbia con barche lunghe e sottili ormeggiate sul bagnasciuga. Complice il cielo nuvoloso il mare non è limpido, ma comunque molto calmo e rilassante. Raggiungiamo in seguito la punta a sud ovest, in cima ad una stradina irta e in mezzo alle palme troviamo un mega resort di lusso, forse l’unico di tutta l’isola. Costa la bellezza di 1000 US$ a notte e dispone di ville vista mare su tutto il versante della costa e piscina privata. L’ingresso è chiaramente controllato e noi comuni mortali possiamo solo rimirare il paesaggio sottostante dal piazzale esterno: una vista celestiale su una spiaggia con mare azzurrissimo. Incantati da questo paesaggio ci rechiamo in una spiaggia vicina, bamboo beach, che si trova in mezzo a una foresta di mangrovie ed è veramente incantevole! Quasi deserta con l’acqua trasparente… che bello!
Felici della giornata festeggiamo cenando con pesce fresco in uno dei locali adocchiato la sera prima, a lato del night market di Lamai. 250 baht (6,70 euro) per un Red Snapper (dentice rosso) alla griglia: approvato! Altri pesci freschi venduti erano:
Gamberi giganti (King Prawn) : 1300 baht/kg (35€/kg)
Granchio (di medie dimesioni): 300 baht/CAD (8,10€/CAD)
Sogliola : 600 baht/kg (17€/kg)
Giorno 79
Ci svegliamo di buon ora poiché abbiamo a disposizione il motorino fino alle 13:00… decidiamo perciò di ritornare a “Bamboo beach”. Ci sorprende la bassa marea, che ha lasciato tutta la baia in secca e ci ritroviamo a camminare dove ieri nuotavamo. Il paesaggio è davvero particolare per noi: da sotto le rocce spuntano granchietti che si dirigono verso l’acqua. Guardando nelle pozze d’acqua scorgiamo delle buche da cui ogni tanto esce un piccolo gambero portando fuori cumuli di sabbia ed un piccolo pesce sembra star fuori proprio fare la guardia. Di certo non si può ancora fare il bagno, ma lo scenario ci ha lasciato comunque senza parole.
La giornata malgrado l’afa minaccia pioggia, così dopo un paio d’ore lasciamo la spiaggia alla volta delle cascate di “Na Mueang” alte una ventina di metri. Purtroppo non sono cariche d’acqua e lo spettacolo è un po’ al di sotto delle aspettative. Ci dirigiamo verso i view point dell’isola e trascorriamo lì le ore più calde della giornata. È quasi l’una e torniamo a consegnare a malincuore il motorino 🙁
Per pranzo decidiamo di concederci il mega menù “colazione” del bar dell’albergo e poi relax sulla spiaggia. La sera andiamo al ristorante “brown sugar”, dove ceniamo con un “tom yum” (una zuppetta rossa piccante con gamberi e verdure). Per dessert un gelatozzo servito all’interno di una noce di cocco con frutta secca e praline… molto gustoso!
Giorno 80
Dovrebbe essere il giorno della partenza verso Koh Phanghan, ma la giornata è veramente tanto calda che decidiamo di rimanere spiaggiati per un altro giorno. Durante le ore pomeridiane conosciamo il nostro vicino di ombrellone: un ragazzo australiano in viaggio con il fratello minore ed un amico. Gireranno per il mondo per i prossimi due anni. Alla faccia! Parliamo molto con loro di viaggi ed aneddoti vari, facendoci dare suggerimenti sull’Australia e su altri posti che visiteremo. A Koh Phanghan ci suggerisce dove alloggiare: “Golden Rock Bungalows”, nella parte nord dell’isola.
Per cena decidiamo di provare l’anatra al curry: buonissima e saporita. Tornando a casa ci fermiamo in un’agenzia ed acquistiamo il trasporto (tramite slow boat) per l’isola vicina al prezzo di 400 baht a persona (10,80 euro) con pick up da hotel incluso. Siamo molto felici poiché il nostro albergo propone la medesima soluzione per 600 baht/cad (16,20 euro) 🙂
Giorno 81
Giornata di partenza. Lasciamo l’albergo di Koh Samui e dopo un’ultima abbondante colazione il minibus passa a prenderci. Compie il solito giro per recuperare altri passeggeri fino a riempirsi e per le 11:00 siamo al molo, l’autista ci indica l’agenzia presso cui fare check-in (ovvero cambiare la nostra prenotazione con dei biglietti veri e propri) e per le 12:00 ci imbarcano sulla nave. Il viaggio dura una mezz’oretta e scorre tranquillo, con l’immancabile aria condizionata regolata a temperature polari a bordo.
Arrivati a Koh Phanghan ci imbattiamo negli innumerevoli taxi (dei pick up con il vano posteriore attrezzato x passeggeri) che accompagnano i turisti ai vari alloggi e cominciamo a chiedere dei prezzi per il Golden Rock Bungalows. Fan tutti 150 baht (4 euro circa) a persona e sembra non ci sia modo di ribassare. Paghiamo due biglietti, saliamo a bordo ed in 15 minuti arriviamo a destinazione. A lato della strada principale parte un sentierino in mezzo alle palme ed un cartello di legno indica: “Golden Rock”. Lo seguiamo e dopo qualche passo si intravedono i primi bungalow, veramente immersi in mezzo ad una foresta di palme altissime. Un po’ stupiti ed incuriositi ci chiediamo dove il nostro amico australiano ci abbia spedito… i cartelli conducono ad un ristorante (tutto in legno e bamboo) in riva al mare i cui gestori sono anche i proprietari dei bungalow. Il prezzo per una notte è di 300 baht (8,10 euro) incluso anche un buono da 100 baht (2,70 euro) per le consumazioni nel ristorante stesso, che figata! Prenotiamo subito tre notti e ci facciamo accompagnare al nostro alloggio: è sullo stesso stile del bungalow in cui dormivamo a Don Det, ma più curato. Posiamo i nostri zaini ed andiamo immediatamente al mare. Il paesaggio è spettacolare: una distesa di spiaggia bianca con mare azzurrissimo e FINALMENTE un bel sole caldo. Percorriamo un bel tratto di spiaggia in direzione ovest e dopo la prima parte di spiaggia deserta, incontriamo una spiaggia semi-attrezzata appartenente agli alloggi di lusso… affascinanti dal paesaggio scattiamo mille foto sia fuori che dentro l’acqua trasparente. Abbiamo trovato il nostro piccolo “paradiso thailandese”!
Ceniamo guardando il tramonto in riva al mare sulla terrazza del “nostro” ristorante con un piatto di carne di manzo, accompagnato da melanzane e riso che conclude degnamente una giornata fantastica.
Giorno 82/365
Con un paesaggio così non fatichiamo a svegliarci all’alba per goderne il più possibile, ma all’orizzonte si intravedono dei nuvoloni… niente da fare, le piogge monsoniche possono raggiungere anche il paradiso terrestre 🙁 Ovviamente non ci scoraggiamo e saltiamo in acqua!
Alle 16:00 le nuvole dall’orizzonte raggiungono la riva ed un pesante monsone si abbatte sul nostro angolo di relax. Non possiamo far altro che passare la serata nel bungalow sperando in un domani più clemente.
Di fianco ai nostri bungalow c’è un salone da cui provengono musica ed un gran vociare: si tratta di una palestra dove organizzano corsi di yoga, meditazione, tecniche di rilassamento e danze tipiche locali: cose ghiotte per new agers!
Giorno 83
La giornata si apre con un bel sole e ne approfittiamo per un salto in mare, caldissimo. La marea è ancora un po’ bassa tanto da formare un isolotto asciutto poco distante dalla riva, raggiungibile facilmente a piedi. Qui personaggi bizzarri praticano yoga e tai chi fino dalle prime ore di luce. Verso l’imbrunire facciamo una passeggiata in direzione est e dopo aver superato delle rocce raggiungiamo un’altra baia con diversi hotel e ristoranti in riva al mare che si stanno attrezzando per l’orario cena. Insomma siamo proprio noi ad essere splendidamente isolati 🙂
Rientrati nel bungalow troviamo una fantastica sorpresa: un gecko gigante thailandese (chiamato anche gecko Tokai) incollato alla parete del bagno. Sarà lungo almeno 30 cm e largo una spanna. Ma quanto è grande?!? Emette inoltre un suono stranissimo e molto forte, che richiama il verso di un grosso uccello tropicale (almeno nelle nostre menti…). Fortunatamente non è un animale pericoloso per l’uomo, anzi essendo avido di insetti fa anche una grande pulizia, ma le dimensioni sono da spavento! :O
Giorno 84
Oggi salutiamo Koh Phanghan e partiamo alla volta di Koh Tao, ultima isola del nostro itinerario nel golfo di Thailandia. In un’agenzia appena di fronte all’ingresso del Golden Rocks compriamo i biglietti della nave per il giorno stesso ed il trasferimento fino al porto, per un totale di 500 baht a persona (13,50 euro). Raggiungiamo il porto verso le 11:00 e l’attesa per l’imbarco sulla nave dura quasi due ore, sotto ad un sole cocente. Nel frattempo pranziamo con gelati e frutta fresca. La barca parte verso le 13:00 ed alle 15:00 circa attracchiamo a Koh Tao. Non abbiamo prenotato nulla e ci facciamo portare da uno dei tanti taxi presenti verso la spiaggia di “Sairee Beach”, una della più conosciute. Contrattiamo il prezzo per il trasporto per 100 baht a persona (2,70 euro).
La località di Sairee è distante una decina di minuti in macchina, per cui raggiungibile anche a piedi volendo. Il centro si sviluppa su un’unica via da cui partono le arterie che conducono al mare, tutte pedonali e tempestate di ristoranti, bar, minimarket, negozi di souvenir, agenzie specializzate nelle escursioni per immersione e snorkeling. Su tutta l’isola i prezzi sono generalmente più alti rispetto a Koh Phanghan e Koh Samui, e sulla via principale gli alloggi propongono camerate a partire da 300 baht a notte (8,10 euro) e camere doppie a partire da 700 baht (quasi 19,00 euro). Per trovare qualcosa di più economico bisogna spostarsi nelle vie laterali, dove ad esempio siamo riusciti a trovare una sistemazione in camera doppia con bagno privato a 450 baht a notte (poco più di 12,00 euro).
Il tempo di riprenderci e cambiarci e ci dirigiamo verso la spiaggia desiderosi di scoprire quest’isola, definita ancor più spettacolare delle altre due. Sairee beach è il punto di arrivo e di partenza dei taxi boat, ovvero piccole imbarcazioni utilizzate per collegare le parti dell’isola non raggiungibili via terra oppure per escursioni turistiche… l’ideale per una bella foto con “mare/barche” ma non è il massimo per nuotare 🙂
Usciamo dalla spiaggia e passeggiamo un po’ nelle viuzze pedonali del centro che iniziano a brulicare di vita. Ceniamo in uno dei tanti localini a lato della strada: un menù con involtini di carne, pollo al curry, e bibita costa 170 baht a testa (4,60 euro).
Giorno 85
Nulla di particolare da raccontare… giornata dedicata al recupero energie 😉
Giorno 86
Noleggiamo un motorino presso la nostra guest house, per 150 baht al giorno (4 euro). Come prima cosa ci inerpichiamo verso il punto più alto da cui si vede l’isola di Nag Yuan collegata a Koh Tao da una sottile striscia di terra nelle ore di bassa marea, poi raggiungiamo Mango Bay situata a nord. La strada per arrivarci è bruttissima, molto ripida, a tratti non asfaltata e le pozze di fango ci regalano un’emozionante esperienza di guida. In salita inoltre il motorino si incastra nei punti fangosi al punto tale da dover scendere e spingere.
Di ritorno da Mango Bay, all’altezza della nostra guest house, giriamo questa volta a destra (dove le strade sono migliori) ed in meno di 10 minuti raggiungiamo il “Sunset View”, un posto splendido. La spiaggia è occupata da un resort di gran classe che però permette anche a chi non è ospite di accedere alla baia ed al mare sottostante. Qui la presenza di numerose rocce attira molti pesci tropicali colorati, che si possono intravedere già da riva. Inforchiamo i nostri occhialini e che lo snorkeling abbia inizio! Le varietà di pesci sono infiniti così come i loro colori, pare di stare in un acquario!
L’esplorazione dell’isola continua e la tappa successiva è “Freedom beach”, nell’estremo sud dell’isola di Koh Tao. Freedom beach è una striscetta di sabbia bianca e fine, con degli alberi bassi a far da ombrellone ed un bar di legno a picco sul mare di colore azzurro-verde.
Trascorsa un’oretta ritorniamo verso Sairee Beach, dove ci regaliamo una mega coppa gelato al cioccolato e vaniglia, farcita con biscotti, panna, cereali, noccioline e pezzi di frutta. Una vera bomba di dolcezza e calorie!!!
Giorno 87
Avendo ancora lo scooter a disposizione per tutta la mattinata (le 24 ore scadranno a mezzogiorno circa) ne approfittiamo per visitare la parte di isola che ci manca ovvero quella orientale. Raggiungiamo la spiaggia di “Ao Hin Wong”, ed essendo ancora presto la troviamo praticamente vuota, con solo qualche cane innocuo, aironi e gabbiani. Il parcheggio per la moto è gratuito mentre si paga una piccola tassa di ingresso alla spiaggia pari a 50 baht (1,30 euro) oppure una consumazione al bar (l’acqua è economica e necessaria). La baia è molto piccola e sabbiosa, ma la quantità di pesci in mare è anche qui sbalorditiva. Le rocce sono tempestate da moltissimi granchi dal colore grigio/verde che si mimetizzano perfettamente, meglio non avvicinarsi troppo! Anche il fondale è affascinante e gli scogli pieni di piccoli pesci e vegetali. Usciti sulla spiaggia conosciamo delle ragazze canadesi ed una coppia di italiani con cui ci intratteniamo un po scambiandoci consigli di viaggio.
Alle 13 siamo siamo di rientro per consegnare il motorino e proviamo ad uscire a pranzo ma riattacca a piovere… non ne possiamo veramente più! Ci sediamo in un locale e ordiniamo riso con frutti di mare e maiale in salsa agrodolce, buoni ma pochi. La pioggia prosegue ed annulla il nostro programma pomeridiano che prevedeva taxi boat per raggiungere l’isola di Nang Yuan. Un po’ delusi torniamo in camera, aggiorniamo il blog e prepariamo gli zainoni per il viaggio di domani: ritorniamo a Bangkok da dove prenderemo il volo per l’Indonesia.
Giorno 88
Giornata di viaggio verso Bangkok della durata di 12 ore. Alle 9 arriva il minibus che ci accompagna al porto di Koh Tao. Il catamarano parte da qui alle 10:15 per raggiungere Chumphon, sulla terraferma. Il viaggio, della durata di due ore, è abbastanza terribile: il catamarano balla molto causando non poca nausea. Nessuno dei passeggeri infatti osa muoversi dal suo sedile (nonostante la perenne aria condizionata) per evitare malori. Arriviamo al molo dove ci informano che il bus per Bangkok partirà alle 13. Il secondo viaggio, nonostante la lunghezza, è tranquillo e piacevole, alle 20:45 siamo nel centro di Bangkok, all’inizio di Kao San Road. Il popolo della notte è già in fermento, ma purtroppo questa volta dobbiamo rifiutare e andare direttamente in agenzia a comprare i biglietti per l’aeroporto che costano 130 baht a persona (3,50 euro). Siamo fortunati perché l’ultimo minivan parte alle 22 e sono le 21:30. Il tragitto fino all’aeroporto di Don Mueang dura anche più di un’ora. Questo aeroporto è più piccolo rispetto all’aeroporto principale di Bangkok, Suvarnabhumi, ed è praticamente tutto in mano a Air Asia ed altre compagnie low cost minori. Il nostro volo partirà alle 6:00 di mattina, per cui facciamo “incellophanare” (baggage wrap) il nostro zaino al costo di 150 baht l’uno, ovvero 4 euro, (che sono anche gli ultimi baht rimasti) e ci mettiamo a dormire sulle seggiole della sala d’attesa. Si dorme anche bene! Alle 3.00 di mattina circa l’aeroporto inizia ad animarsi ed arriva un gruppo di cinesi in vacanza che con il suo vociare e mangiare rumorosamente ci sveglia. Ironicamente pensiamo che la Cina sia venuta a “salutarci” prima di lasciare la parte continentale dell’Asia.
Ci vediamo in Indonesia, ciao!!!
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