Dove abbiamo dormito
Cosa abbiamo visitato
Informazioni utili
Diario di viaggio
Dove abbiamo dormito
Mingtown Etour Youth Hostel
Indirizzo: No.55, Jiangyin Rd, 200003, Huangpu, Shanghai, Cina
Prezzo: 15,00 euro a notte /persona, camera doppia
Note: posizione ottima, vicino a Piazza del Popolo ed alle principali attrazioni.
Wi-fi lento nelle camere ed Ok nella common room
Mondeando approva
Cosa abbiamo visitato
Nanjing road e bund
Pudong
Museo di Shanghai
Ex.concessione francese
Antica città cinese
Informazioni utili
In Cina i punti cardinali possono anche essere indicati nei nomi delle vie, per segnalare a che altezza della strada stessa ci si trova
# | Carattere | Pronuncia |
Nord | 北 | běi |
Sud | 南 | nán |
Ovest | 西 | xī |
Est | 东 | dōng |
Shanghai è nota per essere la capitale dell’innovazione e della tecnologia cinese, perciò i prezzi dei beni sono maggiorati. Se il vostro viaggio è a budget ridotto potrete assaggiare una delle specialità: ravioli al vapore. Economici e soddisfacenti.
Diario di viaggio
Giorno 15
Arriviamo a Shanghai alle 6.30 di mattina dopo aver trascorso l’ultima delle nostre notti in treno. A differenza degli altri spostamenti notturni, il viaggio è stato caratterizzato da numerosi scossoni e brusche frenate.
Il nostro ostello si trova in centro, nei pressi della Piazza del Popolo, raggiungibile dalla stazione di Shanghai tramite la metro con la linea 1, al costo di 3 yuan a persona, praticamente meno di 50 centesimi di euro.
Piazza del Popolo ha una moltitudine di uscite e indovinare quella giusta per chi arriva la prima volta è un’impresa!
Prendiamo l’uscita 19 (scoprendo poi che quella corretta è la 11) poiché dà su Nanjing Road, la via principale di Shanghai. Raggiungiamo Huangpi Road e da qui ci immettiamo su Jiangyin Road, dove si trova la nostra destinazione. L’ostello è molto bello, specialmente la common room divisa su due piani soppalcati. Al piano terra si trova un laghetto con pesci rossi e tartarughe, e ci si può rilassare al bar con biliardo e biblioteca, sorseggiando anche bevande internazionali (come ad esempio caffè Illy) oppure mangiare un veloce hamburger o sandwich. Al piano superiore si trova un’altra sala con vari divani e tavoli ed è collegato ad una terrazza esterna. Probabilmente è l’ostello migliore in cui siamo stati finora. Approfittiamo della mattinata per rilassarci nella common room ed aggiornare il blog.
Usciamo alle 16 circa e la Piazza del Popolo ci si presenta stracolma di gente. Pensiamo sia una sorta di coda per accedere al Palazzo dell’Opera, che ha sede nella piazza, ma il motivo è ben altro.
Si tratta di una “vendita” molto particolare: parecchie mamme e papà (ma soprattutto mamme) attaccano sui loro ombrelli, aperti ed appoggiati a terra, un foglio con la descrizione del proprio figlio o figlia, con l’obiettivo di ricercare un futuro genero o nuora. Sul foglio indicano età, altezza, peso, professione, titoli di studio ed eventuali hobby. Chi è interessato si ferma a far domande o scambiare i numeri di telefono, ma se provi a scattare una foto, si coprono tutti il volto con le mani! La situazione è sbalorditiva e divertente e noi, che siamo stranieri, non tardiamo ad attirare l’attenzione di questi singolari “venditori”. 😉 E pensare che noi occidentali ci scervelliamo con un’infinità di app per dating!
Proseguiamo su Nanjing Road Est, un viale non molto largo ma completamente pedonale e ricco su ogni lato di hotel di lusso, centri commerciali, fast food e negozi. La via è affollatissima, l’arteria principale che collega Piazza del Popolo al Bund, il quartiere sulla riva sinistra del fiume Pu. Sull’altra riva del fiume si trova Pudong, il quartiere caratterizzato da palazzi altissimi e con architetture originali, tra cui la “Oriental Pearl Tower”, probabilmente l’immagine più famosa di Shanghai. L’effetto visivo di Pudong è impressionante e si dice che, nel complesso, questi grattacieli causino un abbassamento del terreno di circa 1,5 cm l’anno!
Andarci al tramonto è consigliatissimo perché al calar del sole i palazzi si accendono di mille luci colorate, con effetti spettacolari. Vengono infatti organizzate moltissime crociere sul fiume per passare davanti ai palazzi in quest’orario per godere del panorama.
Ceniamo in un ristorantino nei pressi di Beijing Road: carne con verdure e riso saltato. La qualità è buona, ma si comincia già a percepire l’innalzamento dei prezzi che ci aspettavamo a Shanghai, con uno scontrino da 81 yuan in due (è comunque poco più di 11 euro).
Giorno 16
E’ il primo maggio e c’è un bel sole. La città non sembra offrire nulla nelle vie o nelle piazze legato alla festività (prerogativa occidentale evidentemente), decidiamo allora di visitare l’ex concessione francese situata attorno a Huaihai Road, non distante dalla Piazza del Popolo. Dalla metà del XIX secolo, fino a poco prima della Seconda Guerra mondiale, Shanghai dovette cedere delle zone della città alle potenze straniere che qui instaurarono delle proprie zone franche, in cui la giurisdizione faceva riferimento a quella della madre patria. La concessione francese fu una delle più importanti, accanto a quella europea e giapponese. Il quartiere è composto da un grande boulevard alberato e dalle sue traverse, il cuore dello shopping di lusso della città. Qui è possibile trovare infatti tutte le grandi marche internazionali di abbigliamento, calzature, elettronica, ecc.
Tra i palazzoni e le boulangeries troviamo una riproduzione di una scultura di Dali dell’orologio liquefatto, situata in una piazzetta lungo il boulevard Huaihai e, sulla stessa piazzetta, una esibizione di musica e balli jazz organizzata dal gruppo dell’Umbria Jazz Festival (!).
La zona è molto frequentata sia dagli emigranti che vivono a Shanghai che dai turisti e la folla è sia occidentale che orientale, senza grosse disparità. Ricordando i posti visitati pochi giorni prima, è difficile ora pensare di essere in Cina. Ci sembra piuttosto di essere in una “terra di mezzo” a cui tutti hanno accesso indistintamente e siamo quasi più soddisfatti quando vediamo una bancarella di cibo o braccialetti sotto il ponte, oppure chi trasporta canne di bambù in bicicletta, piuttosto che veder sfrecciare macchinoni nel traffico, una vista alla quale siamo fin troppo abituati dai ritmi frenetici del nord Italia.
Per mangiare entriamo in un locale cinese, situato poco prima della ex concessione e resistendo alla tentazione di un pasto “europeo”. Prendiamo noodles di riso con maiale e zuppa di funghi e verdure cucinata in un hot pot (casseruola) che apprezziamo molto e ci costa solo 50 yuan (birra alla spina inclusa). Stanchi della camminata, passiamo la serata in ostello.
Giorno 17
Ci svegliamo sotto una pioggia battente scoppiata a notte fonda, che ci regala un’interessante visita al Museo di Shanghai, situato su uno dei lati di Piazza del Popolo. L’ingresso al museo è gratuito, ma può richiedere anche mezz’ora – o più – di attesa dato che all’entrata ogni visitatore viene sottoposto ad un controllo di sicurezza stile aeroporto, molto rigoroso.
Il Museo è disposto su 4 piani contenenti fino a tre sale per piano, con esposizioni di sculture in bronzo, ceramiche, calligrafia, dipinti ed infine di monete, sete e monili in giada. Rimaniamo molto colpiti da alcune ceramiche, dai disegni minuziosi e precisi, e apprendiamo nozioni sull’evoluzione della calligrafia, dai primi segni molto fluidi a quelli odierni, più quadrati.
Visitarlo tutto può richiedere dalle 2 alle 4 ore, ideale per una giornata uggiosa.
Giorno 18
Con un clima decisamente migliorato ci rechiamo al quartiere di Pudong per una passeggiata in mezzo ai grattacieli. Per raggiungere Pudong ci sono diverse alternative: la più economica e veloce è rappresentata dalla metro, che costa 3 yuan a persona, ma da cui chiaramente non si gode di nessuna vista sul fiume. Altrimenti indichiamo come alternative i bus navetta che impiegano più tempo, la traversata in traghetto (la più gettonata dai turisti) ed infine un tunnel sotterraneo, sulle cui pareti vengono proiettate delle luci e delle immagini con richiami allo spazio.
Arrivati a Pudong percorriamo il Ring Lujiazui facendo una panoramica tra i palazzi. Passeggiamo sulla riva del fiume su cui transitano, tra gli altri, anche chiatte e mercantili. Raggiungiamo infine il Park Hyatt, un edificio composto di 88 piani, di cui i primi 55 rappresentano uffici, mentre gli ultimi 33 costituiscono l’albergo più alto al mondo!
Successivamente ci rechiamo al Museo delle Poste, dalla cui terrazza si può godere di una buona vista della città, l’ingresso è gratuito. Si trova in Tiandong Road e per arrivarci prendiamo la metro, all’ omonima fermata. Lungo le scale che portano all’uscita della metro si sviluppa un centro commerciale su più piani, in cui i venditori cercano di adescare ogni passante, meglio ancora se straniero, con un’insistenza tale da risultare alla fine insopportabile. Lasciandoci alle spalle l’ultimo negoziante che ci segue fino in strada entriamo nell’edificio delle poste che ospita il museo. Sfortunatamente la terrazza è sottoposta a lavori di manutenzione, quindi non accessibile. Rassegnati, ma non delusi, ci incamminiamo verso l’antica città cinese, un quartiere che restituisce un’immagine di come si presentava Shanghai nel secolo scorso. È facilmente raggiungibile a piedi dal Bund.
Lo stile cinese delle case è stato conservato e conferisce un aspetto caratteristico al quartiere, ma sotto ad ogni abitazione è stato aperto un negozio di souvenir turistici che rende le vie affollate, alterando un po’ l’atmosfera.
Per pranzo abbiamo potuto gustare i ravioli (dumplings) che sono la specialità di Shanghai e possono essere ripieni di carne,marmellata o verdure, a prezzi convenientissimi (1.5 yuan l’uno)
Trascorriamo l’ultima serata in ostello assieme ad altri ospiti: un ragazzo argentino ed un gruppo di ragazzi cinesi, alcuni di loro emigrati all’estero.
Shanghai ci lascia soddisfatti, ma con qualche riserva: si respira certamente un’aria internazionale, che a primo impatto può piacere molto, ma comporta purtroppo una perdita di identità a favore o discapito di quanto universalmente riconosciuto come tendenza: altissimi grattacieli, catene di ristoranti e fast food, cibi da ogni parte del mondo e case di moda tra le più lussuose. Non per niente viene definita come la vetrina di prova delle novità che la Cina vorrebbe sperimentare.
Dopo questo bagno di folla ci prepariamo alla prossima settimana tra i paesaggi impareggiabili di Guilin!
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