Dove abbiamo dormito
Cosa abbiamo visitato
Informazioni utili
Diario di viaggio
Dove abbiamo dormito
Hi Inn Kaifeng Gulou Square
Indirizzo: No.23 Gulou Street, 475099 Kaifeng, Cina
Prezzo: 7,80 euro a notte /persona, camera doppia
Note: posizione centrale, adiacente alla torre del tamburo. Il personale non parla inglese e non è presente la common room. In compenso la camera è accogliente, pulita, con bagno privato.
Wi-fi ok.
Mondeando approva
Cosa abbiamo visitato
Torre tamburo
Mercato notturno Gulou
Pagoda di ferro e tempio ispirazione (8,50 euro / persona)
Parco Longjing (11 euro / persona)
Parco Bianjing
Mercato notturno Xisi
Lago Baogong Li
Via pedonale lungo fiume
Informazioni utili
Una cosa di vitale importanza è conoscere i numeri, almeno fino a 10. Qui di seguito un elenco:
# | Carattere | Pronuncia |
1 | 一 | yī |
2 | 二 | èr |
3 | 三 | sān |
4 | 四 | sì |
5 | 五 | wǔ |
6 | 六 | liù |
7 | 七 | qī |
8 | 八 | bā |
9 | 九 | jiǔ |
10 | 十 | shí |
20 | 二十 | èrshí |
100 | 百 | bǎi |
1000 | 千 | qiān |
Diario di viaggio
Giorno 12
Arriviamo a Kaifeng, nella regione dell’Henan, alle 6.30 di mattina quando la città sta ancora dormendo.
La stazione è molto piccola, le strade sono ancora deserte (a parte qualche chiosco e ambulanti che vendono cibo), circondate da abitazioni basse. Capiamo subito che qui l’inglese è praticamente sconosciuto. Sappiamo che, per arrivare in ostello, dobbiamo prendere il bus numero 10, che troviamo nel posteggio sulla destra della stazione ferroviaria. Il costo del biglietto urbano è 1 yuan (il più basso trovato sinora), praticamente 0,13€.
Il tragitto dura 15 minuti per le vie della città e ci permette di ammirare qualche scorcio dei fiumi, dei ponti e dei parchi dove chi pratica Tai Chi si sta già esercitando. Arrivati in albergo, come previsto, il cinese è l’unica lingua parlata, ma le ragazze alla reception usano una app vocale per tradurre le frasi. L’albergo è molto comodo, si trova in una delle piazze principali della città dove è presente anche la Torre del Tamburo, presente in una moltitudine di città cinesi.
Il piazzale e le vie tutto intorno sono ricche di negozi e bancarelle brulicanti di vita. Tramite un sottopasso si può accedere anche ad un centro commerciale sotterraneo, molto esteso, dedicato principalmente a vestiario ed accessori. Da questi primi elementi non riusciamo ancora a capire se ci troviamo in un centro in via di sviluppo, oppure fuori dal tempo.
Ci concediamo uno spuntino con ravioli (a pasta mista bianca e nera) e noodles in una delle vie adiacenti Gulou Square (20 yuan a persona, bevande incluse, quasi 3 euro).
La sera a Kaifeng l’attrazione principale è costituita dal mercato notturno. Ce ne sono due, quello di Gulou, e e quello di Xisi nella parte est della città. Il mercato di Gulou è il più grande dei due perché oltre a cibi tipici si possono trovare anche bancarelle con vestiti, souvenir, giocattoli e oggettistica varia.
Giorno 13
Ci svegliamo con un cielo grigio e opaco, l’aria è rarefatta, come se dovesse piovere da un momento all’altro. Il fatto che non succeda, produce un incremento dell’afa e dello smog tale da non vedere la fine della strada.
Dedichiamo la giornata al parco della pagoda di ferro che si trova a nord-est della città. Per arrivarci bisogna percorrere una carreggiata che costeggia il fiume. E’ una passeggiata piuttosto lunga ma tranquilla, di certo non paesaggistica: ai lati si trovano ammassi di detriti e abitazioni povere o abbandonate.
L’ingresso al parco è di 60 yuan a testa (8 euro), ma ne vale la pena. Quando arriviamo vediamo uscire una scolaresca in gita, i bambini ci guardano e ci indicano divertiti: probabilmente siamo stati noi l’attrazione migliore che hanno visto! All’interno del parco vi sono molte decorazioni floreali, a lato della via principale si aprono degli altri giardini con piante ornamentali, laghetti con fiori di loto, cigni, ponticelli e cosi via. Meritevole di nota è il tempio dell’Ispirazione, composto da diverse strutture in legno collegate tra loro da una passerella su un fiume. Ai rami dei salici sono attaccati dei nastri rossi su cui sono scritte delle preghiere o degli auspici.
Gli spazi sono divisi da ampi giardini esterni in cui sono presenti enormi bracieri e da zone al chiuso in cui si trovano statue del Buddha e di altre divinità. L’atmosfera è dominata da una musica di tamburi che sembra proprio favorire la meditazione e l’ispirazione. Arriviamo infine al sentiero che porta alla pagoda di ferro, molto alta e interessante come costruzione. Per chi lo desiderasse è possibile salire fino in cima, tramite una scalinata interna. Proseguendo si arriva ad un porticciolo dove vi sono molte barche ormeggiate, che è possibile noleggiare in giornate estive o soleggiate.
Usciamo dal parco e pranziamo in uno dei locali vicini con ottime verdure saltate in padella con carne (24 yuan a persona, poco più di 3 euro anche qui). Camminiamo verso est in direzione del parco di Bianjing, che raggiungiamo passando per viuzze antiche, poco curate e polverose. Come di consueto ogni famiglia allestisce una bancarella con quanto ha da vendere oppure mangia seduta davanti al proprio negozio: un garage ri-arredato alla meglio.
Arrivati al parco di Bianjing (ad ingresso gratuito), ci imbattiamo in quella che sembra un’esibizione sportiva tra più scuole: gli sfidanti si esibiscono nelle arti marziali, nel contorsionismo, nel sollevamento pesi, ecc. facendo applaudire senza sosta il pubblico lì adunato.
Il parco offre anche campi da ping pong e da basket e dall’interno si può accedere inoltre allo zoo cittadino. Non manca poi chi si esercita nel canto e nella musica, in gruppi più o meno numerosi.
Usciamo dal parco e prendiamo nuovamente il bus 10 per arrivare al lago Baogong Li di cui percorriamo quasi tutto il perimetro. Nonostante la presenza di barche nel lago ed il divieto di balneazione ben segnato, c’è comunque chi nuota liberamente.
Raggiungiamo le mura sud della città e ci fermiamo nelle piazzette sottostanti perché ci colpisce un gioco che sembra molto tipico in queste zone della Cina: far girare una trottola a colpi di frusta senza mai farla cadere. Poco più lontano scuole di ballo si esercitano in alcune danze tradizionali ed altre che ricordano più dei balli lisci.
E’ ormai sera. Ci troviamo nei pressi del quartiere di Xisi e decidiamo di visitare il mercato notturno, dedicato unicamente al cibo, ricchissimo di varietà: ananas ripieni di riso, ostriche farcite ed… ebbene sì… spiedini di scarafaggi e larve!
Giorno 14
Ci svegliamo con in regalo una bellissima giornata di sole, ideale per una splendida visita al parco Longjing, dove si trova il Padiglione del Drago, probabilmente l’edificio più famoso di Kaifeng. Non essendo distante dall’albergo, ci arriviamo a piedi.
In prossimità del piazzale di ingresso si accumulano molti risciò che cercano di convincerci a non entrare nel parco e prendere parte al loro tour che prevede vedute sul lago e su edifici più antichi e caratteristici della città. Ci propongono praticamente lo stesso giro che abbiamo fatto ieri, decidiamo di rifiutare. Entriamo nel parco al prezzo di 80 yuan/persona (10 euro) ma la soddisfazione non tarda a sopraggiungere, ripagandoci appieno del prezzo del biglietto. Le composizioni floreali sono anche qui magnifiche e coloratissime, ammiriamo templi stupendi e lanterne dai colori eccezionali.
Finita la visita ci concediamo una passeggiata lungo il fiume, ricca di ponti e costruzioni antiche… assolutamente consigliata! Dopo circa 1 ora di cammino mangiamo un boccone lungo la via principale (riso con curry e crocchette di pollo). Il posto è un po’ desolato, ma il prezzo ridotto ci soddisfa ugualmente (15 yuan / persona).
Tornati in ostello, recuperiamo i bagagli e dopo aver salutato in cinese stentato lo staff ci rechiamo alla stazione, dove prendiamo l’ultimo treno notturno, destinazione Shanghai.
Kaifeng ci è piaciuta molto e merita certamente una visita! È particolarmente indicata per chi vuole vedere uno spaccato di vita quotidiana in un piccolo centro urbano cinese, ricco di storia ed attrazioni turistiche, con nulla da invidiare ai centri di interesse più noti. Il turismo occidentale e cinese stesso qui non è ancora diffuso, si può perciò respirare la vera vita locale con strade commerciali del centro e vie polverose in periferia. Le reazioni della gente del posto nei nostri confronti sono state magnifiche… Riconoscendoci come stranieri, non potevano fare a meno di fissarci o chiederci di scattare una foto con loro! Prossima puntata Shanghai, stay tuned!
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