Dove abbiamo dormito
Cosa abbiamo visitato
Informazioni utili
Diario di viaggio
Dove abbiamo dormito
Guilin Travelling With Hostel (Railway Station)
Indirizzo: No.11 Zhongshan south road, 541003, Guilin, Cina
Prezzo: 6,00 euro a notte /persona, camera doppia
Note: raggiungibile a piedi dalla stazione ferroviaria ed a 15 minuti dal centro. Ambiente molto socievole e splendida common room con cucina e frigo birra.
Wi-fi ok!
Mondeando approva
Cosa abbiamo visitato
Fiume Li
La collina dove si accumulano i colori (4,50 euro)
Risaie a terrazze di Longji (32,00 euro)
Informazioni utili
La Cina dispone di un’ottima rete ferroviaria sia ad alta velocità che standard. E’ preferibile acquistare i biglietti con un paio di giorni in anticipo poiché i treni viaggiano sempre a pieno carico. Nella nostra avventura abbiamo notato che è praticamente impossibile comprare il biglietto lo stesso giorno della partenza. I biglietti possono essere acquistati presso la biglietteria della stazione (armatevi di pazienza e di un vocabolario di cinese) oppure via internet sul sito Travel China Guide molto efficiente (l’efficienza però comporta una maggiorazione di 7 US$ per tratta). I biglietti acquistati on-line dovranno essere ritirati in biglietteria mostrando il proprio passaporto.
Diario di viaggio
Giorno 19
Per il nostro diciannovesimo giorno ci aspetta una traversata di 9 ore in treno, da Shanghai a Guilin, chiamata anche “la città dei due fiumi e dei quattro laghi” o anche “la foresta degli osmanti” (aleggia un’evidente indecisione nel reparto “soprannomi di città cinesi”). Si trova nella provincia meridionale del Guangdong ed è famosa per i suoi paesaggi carsici che ne hanno fatto una meta turistica nazionale e internazionale. Guilin dista 1600 km da Shanghai ed il prezzo per un biglietto in seconda classe sul treno diurno è di 700 yuan per persona, circa un centinaio di euro. I treni notturni avrebbero comportato un piccolo risparmio economico, ma il tragitto sarebbe durato dalle 24 alle 30 ore.
La partenza è dalla stazione di Shanghai Hongquiao, raggiungibile in mezz’ora di metro da People’s Square prendendo la linea 2 della metropolitana (5 yuan a persona, poco meno di un euro). Questa stazione è immensa, luminosa, gremita di gente e ben organizzata, tanto da darci l’impressione di essere in aeroporto.
Sul treno i sedili sono molto comodi e spaziosi e ci prepariamo a goderci un buon viaggio, non fosse che la signora seduta nella fila a fianco la nostra risulti parecchio invadente e, anche non conoscendo la nostra lingua, insista nel darci dei consigli. Alle 11.30 la gente inizia a mangiare il loro secondo pasto giornaliero, solitamente costituito, qualora in viaggio, da noodles istantanei in scatola preparati aggiungendo nella confezione acqua bollente, sempre disponibile in treno tramite dei distributori automatici e comodissima anche per farsi un thè. In men che non si dica il treno diventa un corridoio pieno di odori molto speziati e forti. Con il passare dei chilometri lo smog della grande città si dirada, lasciando il posto ai campi, alle risaie ed alle montagne. Questo paesaggio è interrotto ogni tanto da aree relativamente piccole sulle quali sorgono palazzi altissimi e grigi (anche di 30 piani) che hanno sostituito i villaggi, dandoci l’impressione che negli ultimi anni la gente sia stata portata ad abitare in questi grattacieli per liberare terreno da dedicare a coltivazioni e fabbriche. Arriviamo a Guilin alle 19.00 sotto una leggera pioggerella e ci incamminiamo verso l’ostello che dista, fortunatamente, circa 1 km dalla stazione. Arrivati a destinazione veniamo accolti da una bella sorpresa: otteniamo il free upgrade della nostra stanza senza finestre per una molto ampia, con finestra. 🙂
La cucina locale propone principalmente piatti di pesce. La specialità è infatti una zuppa di pesce di fiume con verdure e spezie, cucinata in un hot pot gigante, per due o tre persone minimo. I ristoranti che la preparano sono riconoscibili dalla piastra elettrica in mezzo al tavolo su cui l’hot pot continua a bollire. Dopo averla provata possiamo affermare che il piatto è sopravvalutato e non risulta affatto gustoso (100 yuan spesi male, circa 14,00€).
Giorno 20
Il nostro secondo giorno è caratterizzato da una mattinata piovosa, scoraggiando ogni uscita. Il temporale si dirada nel pomeriggio, lasciandosi tuttavia alle spalle un clima umido ed afoso, con temperature che raggiungono i 36°C e rendono l’aria molto pesante. Ci incamminiamo lungo il fiume Li (abbreviazione di Lijang) e non possiamo fare a meno di notare il livello altissimo dell’acqua, il colore praticamente marrone e gli innumerevoli tronchi e fogliame trasportati dalla corrente, che impediscono la navigazione a qualsiasi mezzo. In alcune zone il fiume è addirittura uscito dagli argini creando pozze sulla strada profonde anche 50 cm. La cosa più sbalorditiva è che la gente del posto non pare farci troppo caso ed attraversa la strada senza indugi a piedi, in moto o in auto. Ci dirigiamo verso il centro città, caratterizzato da vie e piazzette pedonali dove assaggiamo lo street-food locale e verso sera ci concediamo un’ottima cena di riso e melanzane, eletto come nostro piatto forte in Cina.
Giorno 21
La sveglia suona relativamente tardi, a metà mattina, con un’altra giornata piovosa non ce la sentiamo di avventurarci all’esterno. Preferiamo approfittare del tempo a disposizione per rilassarci in ostello, aggiornare il blog e far conoscenza con gli altri ospiti, tra cui una coppia israeliana ed un ragazzo thailandese. La coppia ha trascorso qualche mese in Oceania ed ora sta viaggiando per l’Asia mentre il ragazzo thailandese (che attualmente vive a Londra) ha deciso di tornare per le vacanze nella sua terra d’origine, senza l’utilizzo di aerei. Ha percorso infatti la ferrovia transiberiana fino a Pechino per poi attraversare la Cina fino a giungere a Guilin. Da qui continuerà la sua rotta per il Vietnam, Cambogia ed infine Thailandia. La sera il temporale sembra calmarsi e decidiamo di incamminarci per una passeggiata sul lungolago del lago Shan. Da qui si possono ammirare le splendide pagode gemelle del sole e della luna magnificamente illuminate.
Per entrambe si può comprare un biglietto per salire in cima e rimirare il paesaggio dall’alto. La Pagoda del Sole, con i suoi 41 metri di altezza, è la più alta pagoda in rame del mondo!
Giorno 22
Ormai la pioggia mattutina è diventata un’abitudine, per cui decidiamo direttamente di uscire dopo pranzo, facendoci preparare pollo al curry e riso con carne dalla cucina dell’ostello: entrambi i piatti sono di buona qualità e con prezzi davvero accessibili (50 yuan in due, circa 7,00€). Nonostante la buona cucina e la piacevole common room, sentiamo che ci stiamo arrugginendo più a rimanere al chiuso che all’aperto, malgrado la sconvolgente umidità. Decidiamo allora di chiedere ai ragazzi dell’ostello prezzi e indicazioni per arrivare alle risaie a terrazze di Longji, rinomata destinazione in quest’area. Ci organizzano un minibus con autista per il giorno successivo. Un’altra escursione interessante sarebbe stata la gita in barca sul fiume Li sino al villaggio di Yangshuo, una delle mete più gettonate nel Guangdong per il suo scenario carsico spettacolare. E’ talmente rinomato che compare stampato sulle banconote da 20 yuan cinesi! Purtroppo pero’ a causa delle forti precipitazioni sconsigliano di andarci, soprattutto via acqua, poichè la cittadina è colpita da un’alluvione. Trascorriamo il resto della giornata visitando la “collina dove si accumulano i colori” (ingresso 32 yuan a persona, circa 4,50€) situata a nord rispetto la nostra posizione. Si tratta di una collina di roccia carsica ricoperta di vegetazione, che rappresenta un vero e proprio parco naturale. In Guilin ve ne sono molteplici e la più famosa è indiscutibilmente la “collina della proboscide dell’elefante” (ingresso 75 yuan a persona, circa 10,00€) nota appunto perché la sua forma ricorda un elefante.
Anche la collina dove si accumulano i colori però è altrettanto degna di nota: dalle sue cime si può godere della più bella vista su Guilin ed i suoi dintorni. Per raggiungere i picchi più alti sono stati costruiti dei sentieri in pietra in mezzo alla vegetazione, composta da piante alte a foglia larga che arrivano quasi a coprire il cielo. Questo scenario, unito ai versi degli uccelli tropicali ed all’aria umida danno davvero l’impressione di essere in una piccola giungla. All’interno di questo parco sono inoltre presenti due grotte, una delle quali custodisce un grande Buddha dorato ed ha sulle proprie pareti delle incisioni di statue buddhiste.
Fuori dalla grotta ci incamminiamo verso sud, lungo un viale alberato che costeggia il fiume e che offre ancora magnifici scorci sul paesaggio e sui ponti che collegano le due rive. La sera inoltre questa camminata, cosi come tutti i percorsi lungo i fiumi ed i laghi, viene illuminata con mille luci di colore verde, giallo, rosso, blu, viola che fanno risaltare la forma degli alberi e delle costruzioni. Mentre attraversiamo una piazzetta veniamo fermati da un gruppo di 5 ragazze cinesi studentesse di inglese all’università a cui era stato dato il compito di interagire con gli stranieri facendosi raccontare le loro esperienze in Cina e le particolarità culturali del paese di origine per migliorare la comprensione dell’inglese. A loro volta spiegano che l’università in Cina dura 4 anni, ma pur studiando lingue sono poche le possibilità di viaggiare all’estero per cui si può accedere più facilmente alla carriera di insegnante o guida turistica. Trascorriamo con loro circa mezz’ora confrontando i nostri punti di vista sulla Cina e sull’Europa, sui mezzi di trasporto, l’educazione, il cibo ed altro, sperando di aver convinto almeno una di loro ad intraprendere un viaggio nel vecchio continente (un mondeando alla rovescia 😉 ). Rientrati in ostello scopriamo che altre 4 persone verranno con noi all’escursione di domani alle risaie: il ragazzo thailandese, una ragazza slovena residente in Inghilterra, un ragazzo scozzese ed una ragazza singaporiana residente in Scozia. Fantastico. Passiamo con loro una piacevole serata ascoltando le loro molteplici esperienze di viaggio e dalle quali prendiamo spunto per le nostre prossime mete.
Giorno 23
Il programma di oggi è la visita alle risaie a terrazze di Longji, nella provincia di Longshen a circa 95 km da Guilin, equivalenti a due ore di macchina date le condizioni della strada non ottimali. L’escursione organizzata dall’ostello prevede viaggio a/r con minibus da 7 posti + autista e biglietto di ingresso alle risaie (totale 230 yuan a persona, 31€) con partenza alle 10 e rientro per le 18. E’ una buona soluzione se non si soffre di mal d’auto: oltre alla strada, anche la guida in Cina è abbastanza spericolata, si frena poco e si sorpassa su qualsiasi lato. Le risaie sono famose per la loro conformazione, simile a dei grandi nastri circolari che serpeggiano attorno alle colline, definite a “spina dorsale del drago” (Long = drago in cinese). La loro costruzione, iniziata tra il XIII ed il XIV secolo, risponde all’esigenza di irrigare un terreno montagnoso e povero di campi coltivabili e risorse idriche naturali.
I campi terrazzati si estendono ad oggi su un’area di 66 km quadrati circa e noi visitiamo quelli circostanti il villaggio di Dazhai, che può essere raggiunto solo con mezzi di piccole dimensioni. La strada che porta al piazzale del villaggio è stretta e purtroppo cosparsa di pezzi di roccia franata ed alberi caduti in seguito alle abbondanti piogge, su un tragitto già tortuoso.
Arrivati a Dazhai iniziamo la salita lungo il sentiero che porta alla “cima del Buddha d’oro”, costituito da scalini di pietra molto irregolari e scivolosi. Lungo il percorso si alternano minuscole capanne di legno dove delle donne in abiti locali cuciono e vendono borse e sciarpe dai tessuti molto colorati. Dalla cima la vista sulla distesa di terrazzamenti e sui piccoli villaggi contadini è molto suggestiva, nonostante la giornata nuvolosa; in alcuni punti la terrazza è colma d’acqua e crea riflessi argentei che misti alla luce plumbea creano un paesaggio surreale. Visitare questo posto a fine mese, quando le piogge terminano o diminuiscono e l’acqua raccolta va a colmare ogni terrazza, deve essere ancora più spettacolare.
Percorriamo altri sentieri che si snodano in mezzo alle risaie e impieghiamo un paio d’ore a riscendere a valle, dove dopo un meritato aperitivo con la birra locale Liq, ripartiamo con il nostro autista. La sera usciamo tutti insieme a cena per le vie del centro per una scorpacciata di street-food, tra cui ostriche ripiene, spiedini di pollo piccanti, spiedini di calamari piccanti, frittelle di verdura, frutta e tanto altro. Alle ore 23.00 la città si spegne e rientriamo in ostello stanchi ma decisamente soddisfatti della giornata, delle nuove amicizie, ma soprattutto carichi e motivati per le nostre prossime avventure.
Giorno 24
Se ieri la pioggia ci ha lasciato una giornata di respiro, oggi ritorna a cadere incessante e battente come se dovesse recuperare la giornata di riposo. Anche se è il nostro ultimo giorno a Guilin optiamo per rimanere in ostello. Al nostro nutrito gruppo si aggiunge anche una coppia californiana, che sta concludendo in Cina il proprio viaggio in Asia, durato tra i 9 e 10 mesi. Trascorriamo la serata nella common room tutti insieme, accompagnati dall’immancabile birra Liq, giocando a carte e scambiandoci racconti di viaggi. Possiamo lasciare Guilin con un bellissimo ricordo, il tempo piovoso ci ha regalato molto relax, magici paesaggi hanno arricchito i nostri occhi e l’ostello ha allietato le nostre amicizie. Vi diamo appuntamento a Canton, la terza città cinese per numero di abitanti ed importanza, dopo Shanghai e Beijing. Ciao!
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