Lago Atitlán, mercato di Chichicastenango: Natura e cultura del Guatemala.

Lago Atitlán e Chichicastenango

 Diario di viaggio: 8 aprile 2017, Guatemala / Centro America.

Inizio subito l’esplorazione di questa zona dove i vulcani dominano i paesaggi. Lo stesso Lago Atitlán non è altro che un enorme caldera collassata milioni di anni fa, infatti è il lago più profondo dell’America centrale.

Ma la sua caratteristica principale non riguarda i suoi dati geologici ma bensì la sua straordinaria bellezza paesaggistica, la cintura di vulcani che fanno da sfondo al lago, lo rendono unico nel suo genere.

A differenza di come fanno tutti abbiamo prenotato a Panajachel invece che a San Pedro per una questione logistica e di comodità per raggiungere Chichicastenango. inoltre penso che la vista al tramonto sia più bella da questo lato del lago con ben tre vulcani a farmi da orizzonte.

GIRO IN BARCA PER LAGUNA

Prendiamo una barca e lo attraversiamo il Lago Atitlán completamente, scendiamo nel piccolo villaggio di San Pedro de la Laguna, invaso da moto-taxi e israeliani. Non proprio un bel benvenuto, ma camminando per le sue vie abbiamo trovato degli angoli pittoreschi con dei bei scorci sul lago. Sempre a piedi raggiungiamo San Juan de la Laguna, molto più caratteristica a mio avviso.

San Marcos La Laguna: Si dice che questa sia la città degli hippy. È quello che va cercando chiunque tenta di trovare un po’ di spiritualità nel Lago. A San Marcos ci sono molti posti dove fare yoga, meditazione e cercare buone vibrazioni in linea con la natura.

MERCATO DI CHICHICASTENANGO

Il giorno seguente andiamo in gita di un giorno a Chichicastenango, città famosa per il suo mercato che ogni giovedì e domenica trasforma questa quiete località in un gran bazar, dove si vende veramente di tutto, dai generi alimentari: Frutta, verdura, spremute, piatti tipici, agli animali: galline, maiali, pecore.

Ma il vero punto di forza del mercato sta nella stoffa, coloratissima quasi tutte decorate a mano con motivi meravigliosi. Un’altra cosa che mi è balzata subito all’occhio sono le maschere di legno utilizzate raffiguranti divinità pagane utilizzate per balli mistici e riti esoterici.

Camminare in questo mercato è come tuffarsi in tutto quello che è la cultura guatemalteca. Vedere le donne con i loro con abiti tradizionali, mi fa credere che il mondo si può ancora salvare dal conformismo globale.

Ci perdiamo tra la folla e le bancarelle, fino a raggiungere la Iglesia di Santo Tomas, qui riti paganici si mischiano a quelli cattolici, infatti non capisco una mazza di quello che la gente sta facendo intorno a me c’è una gran puzza di incenso e gente che urla in ginocchio.

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Il cimitero, anche questo molto caratteristico, tutto colorato, come è tipico in cento America. Alcune tombe sono veramente bizzarre, ne vedo una a forma di piramide maya, un’ altra con un gundam disegnato sopra, alcune tombe sono solo dei cumoli di terra e il fatto che ci siano molti cani randagi rende l’esperienza un po più macabra.

Quando decidiamo di rientrare è ora di pranzo, ci incastrano dentro un mini-van fino a Los Incuentros, mi fa sorridere che qui dei semplici incroci diventino il centro del mondo di gente che va e che viene, ambulanti taxisti, ristoratori, guide turistiche c’è un po di tutto, la pompa di benzina diventa la piazza di un paese che non esiste sulle mappe.

Prima di rientrare, facciamo una sosta anche a Sololà il capoluogo di provincia, della stessa provincia. Oltre a una bella piazza ha tanti ristoranti tipici, più economici che quelli sul lago, quindi ne approfittiamo per riempirci di cibo, e riposarci qualche ora.

Arrivati a Panajachel compriamo un paio di birre e andiamo al molo a goderci , l’ultima puesta del sol, su uno dei tanti moli del  Lago Atitlán, con la luce che filtra tra i vulcani creando un effetto chiaro-scuro con le barche dei pescatori. Un’atmosfera surreale che non dimenticherò mai.

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